Dieta e infiammazione nelle malattie neurologiche
Il presente studio ha indagato l’influenza di diverse tipologie di dieta, tra le quali la dieta Mediterranea e la Dieta chetogenica,
Intesa come dieta a bassissimo contenuto di carboidrati o con supplementazione di acidi grassi a media catena (MCT), sull’infiammazione e sulle funzioni del microbiota intestinale nelle malattie neurologiche.
Con l’espressione “microbiota intestinale” si intende l’insieme di miliardi di microrganismi presenti nel tubo digerente, principalmente nel colon: in particolare batteri, ma anche virus, funghi e protozoi. Questa popolazione è molto ampia: si stima che il numero di cellule microbiche intestinali sia pari a dieci volte il numero di cellule dell’intero organismo.
Un numero sempre più crescente di studi scientifici evidenziano quanto i processi infiammatori e uno squilibrio nella composizione e nelle funzioni del microbiota intestinale possano influire negativamente sulla patogenesi di diverse malattie neurologiche (Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Multipla, Demenza, Schizofrenia ecc.).
I risultati della presente indagine dimostrano effettivamente quanto una dieta ricca in frutta, verdura, frutta secca, erbe, spezie e legumi possa essere benefica, in quanto ricca di elementi antiinfiammatori.
Una dieta sana e ricca di nutrienti quali acidi grassi omega-3, antiossidanti e fibre può supportare la crescita di batteri intestinali benefici e aiutare a ridurre l’infiammazione, che contribuisce in modo fondamentale allo sviluppo e alla progressione delle malattie neurologiche e del malessere.
Anche la dieta chetogenica sembra essere promettente nel modulare alcuni sintomi propri delle malattie neurologiche, in particolare nella Sclerosi Multipla e nella Malattia di Alzheimer.
I dati mostrano quindi come le scelte alimentari sane possano rappresentare una strategia non invasiva ed efficace per combattere i disturbi neurologici.
DIETA CHETOGENICA, DI COSA SI TRATTA?
La dieta chetogenica è una dieta a bassissimo (quasi nullo) contenuto di carboidrati. Nei pazienti che seguono questo regime dietetico, il cervello non ricava energia dal glucosio (generalmente prima fonte energetica del nostro organismo) ma dai corpi chetonici, sostanze derivanti dai grassi con numerose proprietà benefiche per il nostro organismo, quali un netto miglioramento delle funzionalità mitocondriali. Non deve necessariamente essere ipocalorica: è possibile raggiungere la giusta quantità di calorie con l’aumento della quantità di grassi e con una supplementazione di acidi grassi a media catena (MCT).
La dieta chetogenica necessita sempre e comunque di uno schema preciso e personalizzato, di supplementi nutrizionali e di un monitoraggio del paziente nel tempo. È infatti importante valutare lo stato nutrizionale del soggetto e il rischio di malnutrizione.
È sempre consigliato affidarsi ad uno specialista della nutrizione per scegliere la dieta più adeguata alle proprie esigenze.
A cura di Serena Caronni, Biologa nutrizionista, e Michela Barichella, Medico Dietologo
FONTE: Kurowska A, Ziemichód W, Herbet M, Piątkowska-Chmiel I. The Role of Diet as a Modulator of the Inflammatory Process in the Neurological Diseases. Nutrients. 2023;15(6):1436. Published 2023 Mar 16. doi:10.3390/nu15061436