Assunzione dietetica di rame e rischio di malattia di Parkinson
È stata condotta una valutazione di diversi studi raccolti dai National Health and Nutrition Examination Surveys dal 2007 al 2018, che comprendeva un totale di 17.948 partecipanti con l'obiettivo di esaminare il ruolo dell’assunzione del rame nella dieta e il rischio di Parkinson.
Il rame è oligoelemento presente in piccole quantità, essenziale per il corretto funzionamento del sistema nervoso; esso svolge un ruolo fondamentale nell'attivazione di varie attività enzimatiche, nel metabolismo fisiologico cellulare ed energetico, nella produzione di globuli rossi.
Gli studi mostrano che il rame è coinvolto nei cambiamenti neuropatologici della malattia di Parkinson.
Esperimenti in laboratorio hanno dimostrato che il rame potrebbe legarsi direttamente all'α-sinucleina (la proteina che si accumula nella malattia di Parkinson) e indurre la sua aggregazione anomala. Inoltre, può partecipare direttamente all'ossidazione della dopamina, provocando danni ossidativi ai nervi dopaminergici e aggravando i cambiamenti patologici del Parkinson. Entro un certo intervallo di cambiamento, l'assunzione di rame nella dieta può essere un fattore di rischio per il Parkinson, ma quando i livelli di assunzione aumentano oltre 1.960 mg/giorno, il rischio di malattia diminuisce.
In conclusione, questo studio suggerisce che una maggiore assunzione di rame nella dieta è associata a un minor rischio di PD ma, la relazione tra assunzione di rame e rischio di PD non è ancora chiara.
Data la crescente prevalenza di malattia e i potenziali effetti neuroprotettivi del rame, questa scoperta ha implicazioni per la salute pubblica e la pratica clinica, in quanto suggerisce che il mantenimento di livelli adeguati di rame nella dieta può essere importante per ridurre il rischio di Parkinson. Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere i meccanismi sottostanti ed esplorare i potenziali benefici e rischi dell'integrazione di rame.
CONSIGLIO NUTRIZIONALE:
Un’alimentazione poco equilibrata o un malassorbimento può portare ad avere un carenza di rame, anche se ad oggi è rara.
Il rame è presente in diversi alimenti come frattaglie, molluschi ed ostriche ma anche in verdure a foglie verdi e frutta a guscio, in particolare mandorle, noci. Anche cereali integrali e legumi hanno buone quantità di tale elemento.
Il fabbisogno giornaliero varia tra 1,5 e 3 mg nell’adulto; tale fabbisogno può essere soddisfatto con un’alimentazione equilibrata.
Esiste una malattia genetica chiamata Malattia di Wilson data da un accumulo di rame soprattutto nel rene e nel cervello.
L’eccesso di rame è raro, ma è possibile consumando alimenti o bevande acide conservate in contenitori, tubetti o valvole di rame per lunghi periodi di tempo.
A cura delle dott.sse Valentin Ferri, Medico Dietologo e Carlotta Bolliri, Biologa Nutrizionista
Fonte: Zeng Z, Cen Y, Xiong L, Hong G, Luo Y, Luo X. Dietary Copper Intake and Risk of Parkinson's Disease: a Cross-sectional Study. Biol Trace Elem Res. 2023 Jul 18. doi: 10.1007/s12011-023-03750-9. Epub ahead of print. PMID: 37462848.