Il ruolo della nutrizione nella Malattia di Parkinson
La Malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa dopo la Malattia di Alzheimer.
La causa che determina la crescita e la progressione di tale malattia è associata ad un fenomeno chiamato neurodegenerazione, ovvero la perdita di struttura o di funzione dei neuroni. La nutrizione, uno tra fattori ambientali che potrebbero influenzare l’insorgenza della Malattia di Parkinson, è stata oggetto di un attento esame da parte della ricerca scientifica.
In questo studio, sono state analizzate alcune ricerche scientifiche effettuate dal 2020 ad oggi e, dopo un’attenta analisi, sono stati recuperati 52 studi in cui venivano valutati gli effetti della malnutrizione e l’importanza della dieta mediterranea sull’incidenza e la progressione della Malattia di Parkinson.
Vi sono una serie di evidenze che rivelano come seguire la Dieta Mediterranea riduce l'insorgenza e la progressione della Malattia di Parkinson. Altri fattori, come il consumo di polifenoli (composti vegetali naturalmente presenti nella frutta, nei vegetali, nel tè, nel caffè), di acidi grassi polinsaturi (grassi “buoni” presenti nel pesce azzurro, nei semi vari, nella frutta secca, nel salmone) e il consumo di caffè possono avere un potenziale effetto protettivo nei confronti della malattia. Al contrario, il consumo di latte e dei suoi derivati sembrerebbero aumentare il rischio della Malattia di Parkinson.
Ad ogni modo, sono necessari ulteriori studi per definire l'associazione tra Malattia di Parkinson e Nutrizione.
Commento nutrizionale:
E’ possibile affermare che l’intervento nutrizionale è essenziale al fine di migliorare i risultati clinici e ridurre la progressione della malattia della Malattia di di Parkinson.
La dieta mediterranea riconosciuta nel 2010 dall’UNESCO come “patrimonio immateriale dell’umanità”, rappresenta un vero e proprio modello di dieta sana e sostenibile, in grado di anteporsi come fattore determinante di prevenzione, contrastando il rischio di insorgenza di importanti patologie croniche. Si basa sul consumo cereali integrali, l’impiego dell’olio extravergine di oliva e di grassi “buoni” come i grassi polinsaturi, ortaggi a foglia verde e frutta di stagione, alto contenuto di fibre alimentari, sostanze con effetti antinfiammatori come i polifenoli, la presenza di carne e pesce ma anche di proteine di origine vegetale, come legumi.
Possiamo concludere dicendo che Seguire la dieta mediterranea significa assicurarsi un apporto bilanciato di tutti i nutrienti.
Inoltre, si ricorda che una corretta alimentazione nei pazienti affetti dalla Malattia di Parkinson è necessaria anche per aumentare l’efficacia della terapia con levodopa. Questo farmaco non deve essere assunto con alimenti ricchi in proteine (carne, pesce, uova, latte e derivati, affettati, legumi) perché ne riducono l’efficacia e di conseguenza aumentano il rischio dei blocchi motori dopo i pasti.
Per questo motivo, la maggior parte dei pazienti dovrebbe limitare/eliminare l’assunzione delle proteine a mezzogiorno (a volte anche a colazione) per evitare di bloccarsi durante la giornata.
A cura della dott.ssa Michela Barichella - Medico Dietologo e della Dott.ssa MC Macchione - Biologa Nutrizionista
FONTE: Vittorio Emanuele Bianchi 1, Laura Rizzi 2, Fahad Somaa 3, The role of nutrition on Parkinson's disease: a systematic review. Nutr Neurosci 2023