Partecipare al progetto BTN - Banca dei Tessuti Nervosi
Prof.ssa G. Cappelletti – 38° Convegno Nazionale AIP
Dipartimento di Bioscienze, Università degli Studi di Milano
Il cervello è una struttura assai complessa e comprendiamo ancora poco del suo funzionamento. Questo rende più difficoltoso capire i meccanismi alla base di malattie neurodegenerative, tra cui anche la malattia di Parkinson. Sono indispensabili ulteriori ricerche ed a questo scopo nel 2004 è stata fondata la BTN – Banca dei Tessuti Nervosi, nel tentativo di disporre anche in Italia di tessuti nervosi per la ricerca, come avviene all'estero, dove esistono parecchie “Brain Bank” (Banche dei Cervelli).
La BTN nasce grazie alla collaborazione tra il Centro Parkinson ASST Pini-CTO (allora Istituti Clinici di Perfezionamento-CTO), la Fondazione Grigioni e l'Ospedale Niguarda, a cui si sono aggiunti successivamente l'Istituto Neurologico C. Besta e l'Università degli Studi di Milano.
L'obiettivo della BTN è di raccogliere e conservare tessuti nervosi, processare ed analizzare campioni di tutte le regioni diverse del cervello, e fornire i relativi referti a scopo di ricerca. Il valore di questi campioni e referti è particolarmente elevato, perché, al contrario di quelli delle comuni Brain Bank estere, sono corredate dalla storia medica dettagliata del paziente, che permette quindi di correlare i referti patologici con moltissimi parametri clinici.
Diagnosi certe
Un aspetto importante è la marcatura dei campioni a scopo diagnostico. In base ai rilievi clinici non è possibile formulare una diagnosi certa, che deve necessariamente basarsi su reperti patologici sul tessuto. Pertanto, è possibile lavorare su casi con diagnosi certa a scopo di ricerca solo se sono disponibili campioni di tessuto come quelli nella BTN.
I progetti di ricerca possono essere sia interni ovvero delle strutture direttamente coinvolte nel funzionamento della BTN, sia di gruppi di ricerca esterni. I gruppi esterni devono presentano un piano di ricerca ed i campioni vengono inviati solo se il piano è valido dal punto di vista scientifico.
BTN messa alla prova … e promossa
Attualmente la BTN viene usata per due progetti di ricerca:
- Il progetto microtubuli
- Il progetto cute
I microtubuli rappresentano una importante componente della impalcatura cellulare simile allo scheletro del nostro corpo. Negli ultimi 5 anni sono stati condotti diversi studi sponsorizzati dalla Fondazione Grigioni, che suggeriscono che vi siano alterazioni dei microtubuli nella malattia di Parkinson.
La professoressa ha messo alla prova i campioni della BTN, utilizzandoli per un piccolo studio sulla distribuzione della proteina tubulina acetilata, che è una componente dei microtubuli. A questo scopo ha esaminato campioni di corteccia cerebrale e di un'altra parte del sistema nervoso centrale, il cervelletto, appartenenti a 9 soggetti diversi: 3 soggetti sani, 3 pazienti con diagnosi di malattia di Parkinson e 3 con diagnosi di parkinsonismo (PSP). Presenta una serie di immagini di sezioni dei campioni marcati, che mostrano chiaramente le differenze per quanto riguarda la distribuzione di questa proteina a seconda del tipo di soggetto. Conclude che la banca funziona. L'unico problema è che contiene un basso numero di tessuti donati, insufficiente per ricerche importanti.
Il progetto cute è partito dopo che sono stati pubblicati in letteratura lavori che suggeriscono che una proteina che si accumula nei neuroni malati di Parkinson sotto forma dei corpi di Lewy, la alfa-sinucleina, si accumuli anche nella pelle dei malati. Per la precisione, si accumula nelle terminazioni nervose a livello delle ghiandole sudoripare e potrebbe diventare un marcatore della malattia. Viene mostrata l'immagine di una ghiandola sudoripara appartenente ad uno dei campioni raccolti e si vedono molto chiaramente gli accumuli di alfa-sinucleina.
La professoressa conclude con un invito a partecipare alla BTN.
Interviene la vice-Presidente AIP sig.ra Marisa Boati, che sollecita i presenti a partecipare.
Intervento del Dr. L. Zecca: L'importanza delle banche come la BTN è dimostrata dal fatto che sono stati campioni di tessuto cerebrale a permettere la scoperta del deficit di dopamina e la messa a punto della terapia a base di levodopanel Parkinson
Nel 1959-1960 O. Hornykiewicz, un ricercatore dell'Università di Vienna, ha effettuato vari studi su sezioni di gangli basali del cervello di soggetti che in vita avevano la malattia di Parkinson. Quando ha misurato il livello di dopamina ha rilevato che era bassissimo, molto inferiore a quelli nei gangli basali dei cervelli di soggetti che in vita non avevano problemi neurologici. Hornykiewicz e successivamente alcuni neurologi clinici somministrarono la levodopa per via endovenosa a malati con la malattia di Parkinson, dato che si sapeva già che questa sostanza viene trasformata in dopamina nel cervello. È così che si è verificato “il miracolo della dopamina” (articolo pubblicato nel mese di novembre del 1961): pazienti costretti a letto, quasi immobili improvvisamente erano in grado di alzarsi e persino di camminare; pazienti dalla voce fievolissima improvvisamente potevano parlare a voce alta di nuovo. Questo è stato il punto di partenza per la messa a punto della terapia per via orale che conosciamo oggi.