Paziente trattato (da incompetenti) con staminali paralizzato da massa cellulare
I pericoli dei viaggi della speranza
Un paziente americano ancora relativamente giovane (62 anni) non si è rassegnato a convivere con problemi motori residui dopo un ictus (non muoveva più il braccio sinistro e la gamba sinistra era molto indebolita, per cui camminava solo con un deambulatore o un bastone). Ha sentito che un giocatore di golf professionista aveva avuto un ictus ed era tornato a giocare dopo una terapia a base di cellule staminali.
Per questo motivo ha deciso di investire in una serie di terapie presso centri in Messico, Cina ed Argentina, dove gli sono state infuse cellule staminali nel liquido cerebrospinale che circonda la spina dorsale. Gli hanno detto che la terapia consisteva in un miscuglio di cellule staminali di vario tipo, tra cui staminali embrionali e cellule staminali fetali già differenziate come cellule nervose. Complessivamente gli sono costate quasi $300.000.
Dopo un modesto miglioramento iniziale ha cominciato ad accusare dolore lombare, anche gli altri arti si sono paralizzati ed ha sviluppato incontinenza urinaria. La risonanza magnetica ha individuato al presenza di una massa che premeva contro la spina dorsale.
L’analisi del tessuto ha documentato che la massa era costituita da cellule fortemente proliferative di tipo gliale (sono cellule del tessuto nervoso di supporto alle cellule nervose che trasmettono ed elaborano gli impulsi nervosi ovvero i neuroni). L’analisi del loro DNA ha dimostrato che non appartenevano al paziente, ma a qualcun altro e che non presentavano le tipiche caratteristiche delle cellule cancerose. La conclusione pertanto è stata che la massa era derivata dalle cellule staminali somministrate.
Il paziente è stato sottoposto a radioterapia, che ha ridotto le dimensioni della massa, con miglioramento del dolore e recupero parziale della mobilità. Successivamente la massa è stata asportata chirurgicamente. Tuttavia, la massa si sta riformando ed i medici non sanno come fermarla.
Lo sviluppo di un tumore dopo terapia a base di cellule staminali non è una sorpresa. Terapie a base di cellule staminali sono in sviluppo sia negli Stati Uniti che in Europa ed i piani di sviluppo prevedono necessariamente prove in modelli animali. Queste prove hanno chiaramente evidenziato il problema con le cellule staminali eterologhe (ovvero non appartenenti al paziente stesso). Ecco perché attualmente queste terapie sono ancora sperimentali e non saranno disponibili come terapia fino a quando i ricercatori non avranno trovato una soluzione valida al problema.
È di questi giorni un annuncio da parte di ricercatori giapponesi che hanno sfruttato la radioterapia per ridurre la propensione alla formazione di tumori di un particolare tipo di cellule staminali.
Ricordiamo che lo studio sponsorizzato dalla Fondazione Grigioni prevede esclusivamente l’uso di cellule staminali autologhe ovvero prelevate dal midollo osseo del paziente stesso. Inoltre, il preparato di cellule staminali infuso è prodotto dalla Cell Factory “F. Calori” presso il Policlinico di Milano, che, al contrario dei centri non autorizzati in paesi come la Cina, lavora secondo gli elevati standard qualitativi imposti dalla Good Manufacturing Practice per i medicinali in vigore in Europa. Questi standard fanno sì che si abbia la certezza di conoscere esattamente quali cellule sono contenute nel preparato.
Fonti: Corriere della Sera 24 giugno 2016
Berkowitz e coll lettera al New Engl J Med 22 giugno 2016
Katsukawa e coll Stem cells & Development 2016; 25: 815