Parkinson: oltre i sintomi motori
Sono una tecnica di Neurofisiopatologia, ovvero il professionista sanitario specializzato nell’esecuzione di esami strumentali per la diagnosi delle patologie neurologiche.
Mi occupo dello studio dell’insufficienza neurovegetativa (o disautonomia) e in particolare della disautonomia cardiovascolare nella malattia di Parkinson e nei parkinsonismi atipici. La mia attività di ricerca si svolge presso il Laboratorio per la valutazione del Sistema Nervoso Vegetativo, realizzato presso il Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO e con il contributo della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson. Responsabile del Laboratorio Vegetativo è la dottoressa Francesca Del Sorbo.Il mio obbiettivo è contribuire al percorso diagnostico-assistenziale delle persone che si rivolgono al nostro centro al fine di migliorare la loro qualità di vita.
L’insufficienza neurovegetativa è una condizione nella quale vi è un mal funzionamento del sistema nervoso vegetativo o autonomico, ovvero il sistema che controlla le funzioni involontarie degli organi interni come quelle cardiovascolari, gastrointestinali, urinarie, sessuali e termoregolatrici. Un'alterazione di queste funzioni può portare a un corteo di disturbi come ipotensione ortostatica, ipertensione supina, disturbi digestivi, stipsi, aumentata frequenza urinaria, urgenza, incontinenza, disturbi della funzione sessuale e della sudorazione. La disautonomia cardiovascolare è una condizione in cui vi è un’alterazione del controllo della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca. Nella malattia di Parkinson e nei parkinsonismi atipici l'incidenza dell’insufficienza neurovegetativa varia tra il 70% e l'80%. La disautonomia cardiovascolare ha una prevalenza stimata intorno al 30%-50%.
Presso il Laboratorio Vegetativo mi occupo di somministrare l’esame chiamato “Test neurofisiologici per valutazione del sistema nervoso vegetativo”. Questo esame è costituito da una batteria di esercizi che vengono fatti eseguire alla persona durante una registrazione in continuo, non invasiva e indolore, della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, effettuata tramite due rilevatori di pressione arteriosa (uno al dito e uno al braccio) e degli elettrodi adesivi per l’elettrocardiogramma. Tra questi test i più significativi sono il Tilt Test, la manovra di Valsalva, il test della respirazione profonda e il test dello sforzo isometrico. Con questi esercizi si simulano alcune attività della vita di tutti i giorni. Per esempio il Tilt test è simile all’azione di alzarsi in piedi, in quanto consiste nell’assumere tramite un lettino automatico la posizione eretta.
Il principio che sta alla base di questo esame è che ogni attività svolta nella vita quotidiana è un potenziale stimolo di perturbazione dell’equilibrio cardiovascolare. Per cui simulando le attività di vita quotidiana con questi esercizi, e registrando simultaneamente i valori pressori e cardiaci di risposta, possiamo valutare la funzionalità del sistema vegetativo cardiovascolare. Se il sistema funziona correttamente, ad ogni attività si avranno opportune risposte di modificazione pressoria e cardiaca, nel caso opposto possono esserci delle risposte deficitarie. Tornando all’esempio dell’alzarsi in piedi; la forza di gravità conduce il sangue verso le regioni inferiori del corpo. In condizioni fisiologiche le regioni superiori continuano ad essere perfuse in quanto il sistema cardiovascolare attiva i riflessi cardiovascolari (con aumentano della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e della vasocostrizione arteriolare) e mantiene il sangue anche nelle aree più alte del corpo, come il cuore e il cervello. Se invece il sistema cardiovascolare non funziona correttamente, si può avere la condizione chiamata “ipotensione ortostatica”, per la quale alzandosi in piedi vi è un abbassamento eccessivo della pressione arteriosa che può portare a capogiri, sincopi, cadute, traumi fisici, debolezza e disagio. L’ipotensione ortostatica è la condizione principale di espressione della disautonomia cardiovascolare.
I Test neurofisiologici per la valutazione del sistema nervoso vegetativo sono un prezioso e valido strumento di indagine neurofisiologica, che assieme alla valutazione clinica permettono di fare diagnosi di disautonomia cardiovascolare. E’ pertanto fondamentale nel percorso diagnostico-assistenziale delle persone affetta da malattia di Parkinson o parkinsonismi atipici con sintomi riconducibili a disautonomia, prendere in considerazione questo esame al fine di poter diagnosticare tale condizione e intervenire con un appropriato trattamento al fine di migliorare la loro qualità di vita.
A cura di Marta Corradi, Tecnica di Neurofisiopatologia, Fondazione Grigioni per il morbo di Parkinson