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Associazione e Fondazione Grigioni sono protagonisti nella ricerca italiana sulla Malattia di Parkinson e sindromi correlate
Cari amici siamo sempre in quello che viene definito un periodo di crisi, inutile però parlare troppo di difficoltà, importante invece è concentrarsi sulle opportunità che anche questi momenti offrono. Tagliare ad esempio ciò che non è utile o è meno efficiente a favore di ciò che funziona di più.
È tempo anche di cinque per mille, siamo in attesa di conoscere i risultati economici dell'anno 2007, sperando che i fondi siano erogati nel giugno di quest'anno, a due anni di distanza, come è accaduto l'anno scorso. Ma come si posizionano i nostri e vostri sforzi per aiutare la ricerca scientifica di qualità? Per l’anno 2007 conosciamo il numero di scelte. Abbiamo raccolto quasi il 90% delle indicazioni utili orientate alla malattia di Parkinson (con fondazione e associazione) altre 31 associazioni piccole o piccolissime hanno ottenuto tutte assieme il 10%. Molte di queste associazioni sono così piccole che non raggiungono il numero di 200 scelte che è il minimo perché i fondi vengano attribuiti e non ridistribuiti per altre finalità (e quindi persi per la causa Parkinson). Credo che abbia premiato il fatto che la Fondazione Grigioni sia l'unico ente italiano che investe, da molti anni, consistenti risorse, puntando sia su singoli progetti promettenti, ma anche sul consolidamento di elementi strutturali chiave del successo futuro: la banca dei cervelli, la banca dati generale e la banca del DNA. Queste iniziative hanno dato risultati molto buoni sinora, crescendo in dimensione e qualità, ne daranno ancora di migliori negli anni. Quindi guardiamo al presente, ma anche al futuro e spendiamo le risorse (che sono sempre poche) con intelligenza. Ma quante sono queste risorse? Nel 2006 erano quasi 600mila euro, per gli altri anni non sappiamo ancora. Queste cifre sono ovviamente lorde: vanno tolte le spese di pubblicità, per stare al passo di una concorrenza molto efficiente, e vanno considerati i rischi che questi finanziamenti vengano ridotti per cause impreviste (quest'anno c’è stato il terremoto in Abruzzo). I fondi di ogni singolo anno vengono quindi utilizzati in due-tre anni per rendere più stabili gli investimenti. Infine vi è un altro fenomeno: moltissimi amici sono convinti di contribuire economicamente con il 5 per mille perché indicano la Fondazione o l'Associazione sulla denuncia dei redditi; se però non devono pagare tasse (come accade a moltissimi pensionati) l'indicazione è solo virtuale, il nostro sostenitore è convinto di avere “già dato” ed evita donazioni ulteriori, in questo caso il 5 per mille non ci aiuta.
Alla fine, dopo molto lavoro, i risultati si ottengono e sono verificabili: decine e decine di contributi scientifici (nella sezione Progetti di www.parkinson.it) che un pò alla volta vogliono cambiare la storia della malattia di Parkinson e renderla una patologia interamente controllabile o addirittura guaribile.
Ma che fatica per fare tutto questo! Un ringraziamento a tutti coloro che credono, contribuiscono o lavorano in questo enorme progetto.
Infine una nota di commento: domenica 3 maggio il Corriere della Sera ha riportato nell'area salute il racconto di un approccio, sia pure non totalmente ortodosso, per il trattamento con cellule staminali operato da un gruppo torinese. Il racconto è un pò impreciso, come spesso accade, noi lo abbiamo fatto tema di dibattito o discussione già al convegno di Montecatini nel gennaio di quest'anno, lì parlano molti protagonisti . Tutto è riportato sul sito www.parkinson.it, per chi volesse conoscere proprio ogni dettaglio può chiedere i DVD dell'intero convegno.