Superare i Limiti con i Nutraceutici: Uno Sguardo alla malattia di Parkinson e alla Fragilità
Una delle sfide più urgenti che la società moderna deve affrontare è l’aumento della fragilità fisica e cognitiva.
Questa condizione rende gli anziani più vulnerabili a disabilità, malattie e a un rischio maggiore di mortalità. In questo contesto, la malattia di Parkinson e la fragilità geriatrica, che condividono numerose caratteristiche comuni, stanno diventando sempre più diffusi a livello globale, sottolineando l’urgenza di sviluppare strategie innovative.
Il legame tra Parkinson e fragilità
La fragilità si manifesta con sintomi quali debolezza muscolare, stanchezza cronica, rallentamento nei movimenti e perdita di peso. Quando è associata alla malattia di Parkinson, questi problemi si amplificano: il declino motorio tipico della malattia – con tremori, rigidità e instabilità posturale – aumenta il rischio di cadute e riduce ulteriormente l’autonomia. A questo si aggiungono spesso deficit cognitivi, che limitano la capacità di svolgere attività quotidiane e aggravano lo stato di fragilità.
Un elemento centrale condiviso da malattia di Parkinson e fragilità è il danno mitocondriale. I mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, subiscono un progressivo declino funzionale, che porta a una riduzione dell’energia disponibile e ad infiammazione. Questi processi contribuiscono non solo alla perdita di forza muscolare e al peggioramento dei sintomi del Parkinson, ma anche al deterioramento generale della salute fisica e cognitiva tipico della fragilità.
Il ruolo dei nutraceutici
I nutraceutici sono sostanze naturali derivate dagli alimenti, come l’olio di pesce (ricco di omega-3), il resveratrolo e la curcumina. Negli ultimi anni, queste molecole hanno mostrato un grande potenziale nel contrastare i meccanismi alla base della malattia di Parkinson e della fragilità.
Grazie alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, i nutraceutici possono:
• Ridurre l’infiammazione e lo stress ossidativo, rallentando il danno ai mitocondri;
• Supportare la salute muscolare, migliorando forza e resistenza;
• Proteggere i neuroni dal deterioramento, contribuendo a mantenere funzioni cognitive e motorie;
• Potenziare gli effetti positivi dell’attività fisica e delle terapie farmacologiche.
Un approccio integrato per Parkinson e fragilità
Per affrontare le sfide poste dalla malattia di Parkinson e dalla fragilità, è essenziale adottare un approccio integrato. I nutraceutici, combinati con trattamenti farmacologici, esercizio fisico e modifiche dello stile di vita, possono contribuire a migliorare sia i sintomi motori che quelli cognitivi. Per esempio, mentre l’esercizio fisico è fondamentale per mantenere il tono muscolare e la mobilità, i nutraceutici possono amplificarne i benefici, migliorando il recupero muscolare e riducendo la fatica.
Inoltre, alcuni nutraceutici possono alleviare gli effetti collaterali dei farmaci comunemente usati nel Parkinson, come la levodopa, che spesso causa danni ossidativi. Ciò potrebbe rendere i trattamenti più sostenibili e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Le sfide e le prospettive future
Nonostante i progressi, restano sfide importanti da affrontare. È necessario perfezionare le formulazioni dei nutraceutici per migliorarne l’assorbimento e garantire la sicurezza a lungo termine. Inoltre, la ricerca dovrebbe concentrarsi sull’ottimizzazione delle dosi, sull’analisi degli effetti combinati con altri trattamenti e sullo sviluppo di approcci personalizzati in base alle caratteristiche di ciascun paziente.
CONCLUSIONE
La malattia di Parkinson e la fragilità rappresentano due facce della stessa medaglia nel contesto dell’invecchiamento. Integrare i nutraceutici in strategie di trattamento complete non solo potrebbe rallentare la progressione di queste condizioni, ma anche restituire autonomia e benessere a molte persone anziane. Con un approccio che unisce nutraceutici, esercizio fisico e cure personalizzate, possiamo trasformare la gestione di queste sfide legate all’età, migliorando non solo la durata, ma anche la qualità della vita.
A cura di Serena Caronni, Biologa nutrizionista e Michela Barichella, Medico Dietologo
FONTE: Montanari M, Mercuri NB, Martella G. Exceeding the Limits with Nutraceuticals: Looking Towards Parkinson's Disease and Frailty. Int J Mol Sci. 2024 Dec 26;26(1):122. doi: 10.3390/ijms26010122.