Dieta Mediterranea a rischio di malattia di Parkinson
Lo stile di vita, quindi anche le abitudini alimentari, sono coinvolte nel processo neurodegenerativo cronico della malattia di Parkinson, soprattutto nella fase iniziale della malattia, definita come prodromica.
È stato recentemente pubblicato uno studio condotto in Grecia (aprile 2023, il cui scopo è stato quello di indagare l’associazioni tra l’aderenza alla dieta mediterranea e la modifica del rischio di sviluppare malattia di Parkinson, in una popolazione anziana del bacino del Mediterraneo. Per studiare l’effetto della dieta mediterranea, sono stati utilizzati i dati individui anziani (età età ≥ 65 anni) residenti in comunità, tratti dal registro della Hellenic Longitudinal Investigation of Aging and Diet. È stato utilizzato un questionario dettagliato sulle frequenze di consumo alimentari, per calcolare il punteggio di aderenza alla dieta mediterranea, compreso tra 0 e 55 (punteggi più alti indicano una maggiore aderenza). La probabilità di avere sintomi caratteristici della fase iniziale (prodromica) della malattia, è stata calcolata secondo i criteri aggiornati della Movement Disorder Society. Sono stati valutati i dati di 1047 partecipanti non affetti da malattia di Parkinson o altre sinucleinopatie, come la demenza da corpi di Lewy, seguiti per un minimo di 2 e un massimo di 4 anni. Una maggiore aderenza alla dieta mediterranea, è associata ad un minore aumento della probabilità di sviluppare sintomi precoci (prodromici) di malattia (circa il 60/70 % in meno del rischio). Precisamente, per ogni unità di aumento del punteggio di aderenza alla dieta mediterranea, è stata riscontrata una riduzione del 9%-10% di sviluppare sintomi prodromici. Pertanto l'aderenza alla dieta mediterranea è associata a un minore aumento della probabilità di sviluppare sintomi prodromici della malattia di Parkinson e altre sinucleinopatie, con una minore incidenza di diagnosi di patologia conclamata nel periodo di follow up considerato.
COMMENTO NUTRIZIONALE:
La dieta mediterranea è considerata patrimonio culturale immateriale dell’Unesco dal 2010, per le sue caratteristiche. Ricca di frutta, verdura, legumi e grassi sani, apporta infatti una grande varietà di nutrienti utili alla salute per l’elevato potere antiossidante e antinfiammatorio. Nel 2016 l’IFMeD (Fondazione Internazionale per la Dieta Mediterranea) ha lanciato un aggiornamento della nota Piramide della Dieta Mediterranea (fig.1) , con l'obiettivo principale di ampliare la percezione dei benefici di questo modello dal singolo soggetto ai benefici per il pianeta e le sue popolazioni. Nella nuova piramide troviamo alla base sempre l’indicazione ad una costante attività fisica e ad una corretta idratazione; appena sopra troviamo frutta, verdura e cereali, da utilizzare in tutti i pasti della giornata. A seguire, come per la precedente piramide sono poi riportate le frequenze di utilizzo dei secondi piatti. In questa nuova grafica, la piramide è però tridimensionale e nella faccia laterale troviamo le indicazioni per un modello alimentare sostenibile e rappresentativo di tutta l’area del Mediterraneo, da adattare per ogni paese ai propri contesti e alla propria cucina tradizionale. Quando possibile va preferito il km zero o comunque alimenti prodotti nella propria zona, possibilmente per una scelta di prodotti secondo stagionalità e zona di produzione. I primi gradini della piramide (quindi gli alimenti di origine vegetale) sono più ecosostenibili, perché derivanti dall’agricoltura: basterà verificare la zona di produzione e la stagionalità. La produzione dei secondi piatti di origine animale (in particolare di carni e salumi) e degli alimenti preconfezionati (come snack e dolciumi) avviene spesso in modalità intensiva . Ridurne il consumo permetterà quindi di migliorare l’aderenza alla dieta mediterranea ma anche di ottenere un minore impatto ambientale.
A cura della Dott.ssa Valentina Ferri, Medico Dietologo e dott.ssa Michela Barichella, Medico Dietologo
Fonte: Maraki MI, Yannakoulia M, Xiromerisiou G, Stefanis L, Charisis S, Giagkou N, Kosmidis MH, Dardiotis E, Hadjigeorgiou GM, Sakka P, Scarmeas N, Stamelou M. Mediterranean diet is associated with a lower probability of prodromal Parkinson's disease and risk for Parkinson's disease/dementia with Lewy bodies: A longitudinal study. Eur J Neurol. 2023 Apr;30(4):934-942. doi: 10.1111/ene.15698. Epub 2023 Feb 6. PMID: 36692092.