La sessualità nel Parkinson: cosa c’è da sapere
Tra i sintomi non motori che caratterizzano la malattia di Parkinson, possono comparire anche i disturbi della sfera sessuale, spesso misconosciuti o addirittura ignorati.
Si tratta di disturbi poco affrontati in ambito ambulatoriale e sono pochi gli studi in letteratura inerenti all’argomento. I meccanismi che sottendono a tali disturbi sono molteplici e coinvolgono oltre al deficit di dopamina a livello cerebrale, alterazioni del sistema nervoso vegetativo e fattori psicosociali. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che la salute sessuale è un aspetto fondamentale della vita dell’individuo, indipendentemente dalla presenza di disfunzioni sessuali, e ciascuno ha il diritto di vivere al meglio la propria intimità, ricevendo dal personale esperto informazioni e trattamenti appropriati.
Secondo lo studio PRIAMO l’attività sessuale potrebbe essere associata a una minore gravità dei disturbi motori e non motori, nonché a una riduzione della velocità di progressione di malattia in una fase precoce. Uno studio italiano multicentrico è stato recentemente condotto allo scopo di determinare la prevalenza dei disturbi sessuali nei pazienti con Parkinson che spesso nella realtà è sottostimata. Lo studio si è valso di un questionario mirato, somministrato a 203 pazienti con Parkinson (113 uomini e 90 donne) residenti in 3 diverse regioni italiane. Dallo studio è emerso come i disturbi sessuali siano più frequenti nei soggetti di sesso maschile rispetto ai soggetti di sesso femminile. Il disturbo sessuale più frequente negli uomini risulta essere la disfunzione erettile, mentre nelle donne prevale la perdita o calo della libido, riportato dal 53% delle pazienti intervistate. Circa l’85% dei pazienti coinvolti aveva una relazione sentimentale stabile, mentre solo il 40% si dichiarava soddisfatto della propria relazione affettiva. Un altro disturbo spesso poco affrontato è l’eiaculazione precoce o al contrario l’eiaculazione ritardata. Se il calo della libido è uno dei disturbi più frequenti, in altri casi può esserci una ipersessualità, ovvero un comportamento impulsivo e compulsivo inerente al sesso, spesso secondario all’assunzione di farmaci dopamino-agonisti o alti dosaggi di levodopa. L’ipersessualità rientra nell’ambito della sindrome da discontrollo degli impulsi, che può includere diversi comportamenti aberranti, per esempio il gioco d'azzardo patologico, la compulsione allo shopping ed altre compulsioni, talvonta coesistenti. Dal punto di vista patogenetico l’ipersessualità, analogamente alle altre compulsioni, è secondaria a disconnessioni del circuito cortico-limbico e ad alterazioni a carico dei circuiti associativi striatali e limbici che presiedono al controllo del comportamento, tra cui quello sessuale. Alcune donne lamentano invece quella che viene definita acatisia genitale (Restless genital syndrome), ovvero una condizione caratterizzata da una sensazione di discomfort e persistente irrequietezza, intrusiva e non voluta, indipendentemente dal desiderio sessuale, a livello genitale, perineale e pelvico. Secondo più della metà dei pazienti, il Parkinson influenza negativamente la vita affettiva e sessuale con una diminuzione della frequenza dei rapporti di coppia e pertanto una compromissione della qualità della vita.
È fondamentale che il paziente con disturbi sessuali coinvolga il proprio Neurologo al fine di poter pianificare le migliori strategie per far fronte a tali problematiche. Ovviamente, gli approcci terapeutici devono essere individualizzati sulla base del background personale del paziente, prendendo in considerazione anche le esigenze del partner. Ad esempio, per quanto concerne il trattamento sintomatico della disfunzione erettile, gli inibitori della fosfodiesterasi 5 (PDE5) tra cui il Sildenafil hanno dimostrato una buona efficacia. In particolare, un trial clinico i cui risultati sono stati pubblicati su Movement Disorders nel 2016 ha dimostrato una significativa superiorità del sildenafil rispetto al placebo. Considerato il ritardato svuotamento gastrico, è consigliabile talvolta una assunzione anticipata del farmaco rispetto allo standard. Un altro farmaco che potrebbe essere indicato per la disfunzione erettile nella malattia di Parkinson è l’apomorfina sublinguale, che esercita la sua azione dopaminergica a livello ipotalamico. In casi molto selezionati, e non responsivi alla terapia orale può essere invece impiegata l’iniezione intrapeniena di farmaci vasoattivi, come alprostadil, sebbene il loro impiego nella malattia di Parkinson sia limitato. Alcuni studi inoltre hanno evidenziato bassi livelli di testosterone nei pazienti con Parkinson che presentano inoltre sintomi quali depressione, affaticabilità e calo della libido; questi pazienti potrebbero beneficiare di una supplementazione ormonale mediante cerotto transdermico, in alcuni casi anche con miglioramento dei sintomi motori e non motori. Per la gestione della eiaculazione precoce può essere impiegato con beneficio il milnacipran, farmaco inibitore del reuptake della serotonina e noradrenalina che presenta un basso rischio di interazioni farmacologiche.
In conclusione, è fondamentale che il paziente con Parkinson che presenti disturbi sessuali ne parli tranquillamente con il proprio Neurologo per poter individuare assieme le migliori strategie. Altri specialisti devono essere coinvolti, come il ginecologo o l'urologo, non prescindendo da un supporto psicologico da parte di personale esperto, qualora fosse necessario.
A cura della Dr.ssa Federica Garrì, neurologo per la Fondazione Grigioni.
Fonti: - Shalash, A., Hamid, E., Elrassas, H. et al. Sexual dysfunction in male patients with Parkinson’s disease: related factors and impact on quality of life. Neurol Sci 41, 2201–2206 (2020).
- Raciti L, De Cola MC, Ortelli P, Corallo F, Lo Buono V, Morini E, Quattrini F, Filoni S, Calabrò RS. Sexual Dysfunction in Parkinson Disease: A Multicenter Italian Cross-sectional Study on a Still Overlooked Problem. J Sex Med. 2020 Oct;17(10):1914-1925. doi: 10.1016/j.jsxm.2020.06.010. Epub 2020 Jul 11. PMID: 32665210.
- Picillo M, Palladino R, Erro R, Colosimo C, Marconi R, Antonini A, Barone P; PRIAMO study group. The PRIAMO study: active sexual life is associated with better motor and non-motor outcomes in men with early Parkinson's disease. Eur J Neurol. 2019 Oct;26(10):1327-1333. doi: 10.1111/ene.13983. Epub 2019 Jul 2. PMID: 31267621.