Diagnosi e trattamento dell'ipotensione ortostatica
Conosciamo ormai bene l'ipotensione ortostatica. L’ipotensione ortostatica è una riduzione della pressione arteriosa massima di almeno 20 mmHg o della pressione minima di almeno 10 mmHg entro 3 minuti dall’assunzione della posizione eretta, è presente in più del 40% dei pazienti con malattia di Parkinson e la sua incidenza aumenta con la progressione della malattia.
I sintomi dell’ipotensione ortostatica sono causati dalla ridotta perfusione di sangue agli organi, in particolare al cervello (ipoperfusione cerebrale). L’ipoperfusione cerebrale può provocare vertigini o capogiri, disturbi visivi come visione offuscata, visione a cannocchiale, disturbi della visione dei colori, disturbi cognitivi transitori fino alla perdita di coscienza (sincope). L’ipoperfusione dei muscoli può causare mal di testa, dolore al collo e mal di schiena.
L'ipotensione ortostatica può inoltre causare affaticamento, dolore toracico e fiato corto. Solitamente i sintomi si manifestano in occasione del passaggio dalla posizione sdraiata a quella seduta o in piedi, e si attenuano assumendo la posizione sdraiata. I sintomi di ipotensione ortostatica possono essere ulteriormente aggravati da altri fattori che causano vasodilatazione, come l'ingestione di cibo, l’esercizio fisico, i farmaci per abbassare la pressione. Esiste anche l'ipotensione post-prandiale, che si caratterizza per la comparsa di un calo pressorio durante il pasto. I carboidrati tendono ad abbassare la pressione arteriosa più delle proteine e dei grassi. L’ipotensione post-prandiale aggrava l'ipotensione ortostatica, e può essere più rilevante al mattino e dopo pasti abbondanti.
L'ipotensione è indagata attraverso la raccolta della storia clinica, la misurazione della pressione in ambulatorio (da seduti e in piedi) e la somministrazione di specifici test autonomici cardiovascolari. Questi ultimi comprendono una batteria di test non invasivi per lo studio del sistema nervoso autonomo che controlla il cuore e la circolazione sanguigna. Anche il monitoraggio continuo della pressione arteriosa delle 24 ore (Holter pressorio) è un’indagine che permette di rilevare cali pressori diurni anche in rapporto con l’assunzione dei farmaci e con i pasti, e la presenza di ipertensione notturna.
I differenti sintomi attraverso i quali l'ipotensione ortostatica si manifesta richiedono una gestione individualizzata e prima di tutto non farmacologica attraverso la sospensione, se possibile, di farmaci ipotensivi, l'evitamento di alcuni comportamenti (alzarsi improvvisamente in piedi soprattutto al risveglio, rimanere fermi a lungo in piedi, rimanere sdraiati a lungo durante il giorno, soggiornare ad alte temperature ambientali, inclusi bagni e docce calde, consumare pasti molto abbondanti e ricchi di carboidrati, e bere alcool che è un vasodilatatore) e l'adozione di altri (al risveglio sedersi sul letto peralcuni minuti, prima di alzarsi, consumare pasti frazionati e frequenti, bere molti liquidi, esercitare una costante ma non intensa attività fisica).
In casi selezionati, se le misure non farmacologiche non fossero sufficienti, il neurologo consiglierà alcuni farmaci. L'estate è la stagione che richiede maggiorie attenzione: è opportuno mantenere una temperatura più bassa nell’ambiente in cui si trascorre la maggior parte del tempo e prediligere la montagna come luogo di soggiorno.
Fonte: Wieling W, et al. Diagnosis and treatment of orthostatic hypotension. Lancet Neurol. 2022 Aug;21(8):735-746. doi: 10.1016/S1474-4422(22)00169-7.