TERAPIE COMPLEMENTARI
Riassunto della Tavola Rotonda a Cervia, 30 gennaio 2010
Terapie complementari, non alternativeEd i dati scientifici?
Musicoterapica, biodanza, gestione dello stress (massaggio tailandese) e riabilitazione psicomotoria per la malattia di Parkinson
Per concludere, museoterapia
Terapie complementari, non alternative
La Dr Nicoletta Meucci (Medico Neurologo presso Centro Parkinson ICP Milano) ha sottolineato l'importanza del titolo della Tavola Rotonda. Le terapie non tradizionali elencate, come shiatsu, cure termali, musicoterapia etc. costituiscono terapie che non vanno intese, come spesso vengono chiamate, come mezzi alternativi cioè al posto delle terapie convenzionali per la malattia di Parkinson. Esse costituiscono invece un bagaglio di risorse complementari ovvero mezzi terapeutici che vanno ad integrare la terapia convenzionale a base di farmaci sintomatici, quali la levodopa.
L'approccio terapeutico, nel caso di queste terapie complementari, è sostanzialmente diverso, in quanto non è un approccio standard che va a correggere una parte della persona (i circuiti nervosi deputati al movimento), ma un mezzo modulato in funzione dell'individuo, che agisce su tutta la persona nella sua interezza. Il loro scopo è soprattutto quello di migliorare la qualità di vita del paziente, la sua sensazione di benessere.
Ed i dati scientifici?
Il Prof Pezzoli, Presidente AIP, ha fatto presente che mancano dati scientifici che documentano i benefici di queste terapie. Gli esperti hanno risposto che è difficile misurare i benefici, in quanto non è facile quantificare il benessere percepito da una persona e che per loro basta avvertire le differenze nei singoli pazienti trattati. Il Dr Bressan (Medico Neurologo presso Ospedale Bassini, Milano) ha sottolineato che effettivamente la mancanza di dati scientifici è una lacuna importante che dovrà essere colmata, creando un ponte culturale tra i due approcci in modo da riuscire ad effettuare degli studi.
Musicoterapica, biodanza, gestione dello stress (massaggio tailandese) e riabilitazione psicomotoria per la malattia di Parkinson
Hanno poi preso la parola i singoli esperti, riferendo le modalità delle terapie che, secondo loro, sono utili nella malattia di Parkinson. Gli interventi sono stati estremamente brevi, perché, secondo loro, le parole sono insufficienti per illustrare bene queste terapie, bisogna sperimentarle. Per questo motivo hanno invitato i pazienti a partecipare a sessioni serali pratiche dopo la chiusura dei lavori.
IL Dr Bressan ha illustrato i benefici della musicoterapia. Studi basati sulle neuroimmagini mostrano che la musica stimola tutte le aree del cervello ed è quindi un approccio "olistico" che coinvolge tutti gli aspetti della persona. Nel caso dei parkinsoniani, si è dimostrata particolarmente valida la biodanza.( una disciplina a mediazione corporea che utilizza musica, movimento e interazioni di gruppo per ristabilire un buon livello di integrazione affettivo motoria e migliorare la capacità di autoprogettazione esistenziale)
Il Dr Andrea Sarno (Centro Olistico Agarthi di via Losanna a Milano) propone di ridurre stress e sofferenza attraverso un approccio che integra Dialogo, per ridurre la reattività (livello emotivo) e incrementare la consapevolezza (livello mentale), Trattamenti Energetici (quali Massaggio Tailandese e Reiki) per favorire il rilassamento (livello fisico) e la Meditazione, per favorire i processi di cambiamento, aumentare l'efficacia dei medicinali, rallentare i processi di degenerazione cellulare; il Sig Brioschi (Centro Shiatsu di via Settembrini Milano) è un operatore diplomato presso l'Accademia Italiana Shiatsu dal 1994 ed ha constatato il suo valore nell'ambito di un percorso riabilitativo negli anziani; la Dr Pattoni (Università di Milano) è psicomotricista e terapeuta della riabilitazione psichiatrica, che conduce gruppi di psicomotricità utilizzando la biodanza in ambito sia neurologico che psichiatrico.
Per concludere, museoterapia
Il Dr Stefano Saponaro (Fondazione Grigioni, Milano), laureato in storia dell'arte, ha raccontato come la Fondazione sponsorizza sessioni di museoterapia per i membri AIP residenti nell'area milanese da alcuni mesi. L'iniziativa consiste in visite guidate ai musei con il supporto di un pullmino e di volontari di supporto. L'iniziativa è nata dopo avere sentito di esperienze americane di museoterapia per la malattia di Alzheimer. Questa è la prima esperienza in assoluto con pazienti parkinsoniani. A giudicare dalla crescita delle richieste, la terapia sta avendo successo. Questo è stato confermato da un paziente in platea, che si è alzato per testimoniare a favore di questa terapia che permette di dimenticare le limitazioni imposte dalla malattia per ore, con notevole miglioramento della qualità di vita.