Regole per l'estate, semplici ma talvolta non conosciute
Cari amici,
l'estate è ormai iniziata, mi auguro che tutti voi possiate trascorrere vacanze serene e riposanti. Negli ultimi anni le estati si sono presentate molto calde e afose, talvolta difficili per i nostri pazienti. Abbiamo più volte suggerito alcune regole, che ora vogliamo ripetere.
La meta più indicata per un paziente parkinsoniano, d’estate, è la mezza montagna, dove la temperatura sia fresca e dove ci sia la possibilità di effettuare camminate senza sforzo possibilmente in piano. Oltre alla temperatura gradevole, il paziente potrà avvantaggiarsi dell’ altitudine che certamente aiuta i soggetti ipotési (con la pressione bassa) ad avere valori pressori un poco più alti, ciò porta forza fisica e lucidità mentale. Il soggiorno in località oltre i 1800-2000 metri è invece generalmente sconsigliabile specie per i pazienti con pressione alta.
Se il paziente deve rimanere in città, consigliamo un buon condizionamento all'interno del domicilio, dove il paziente può soggiornare in tutte le ore calde mantenendo però una discreta attività fuori casa nelle ore più fresche cioè la mattina e la sera tardi.
Anche la scelta di una località marina dovrebbe avere le stesse caratteristiche che sono richieste per la montagna e per la città. Occorre sicuramente evitare le ore più calde riducendo molto l'esposizione diretta al sole. C'è però una preoccupazione ulteriore per coloro che sono abituati a fare il bagno al mare. Molti dei nostri pazienti ritengono che un bagno possa essere assolutamente sicuro perchè magari lo facevano sin da quando erano bambini; abbiamo purtroppo constatato, invece, che in alcuni casi anche nuotatori provetti, ma con molti anni di Parkinson alle spalle, tendono a bloccarsi in acqua (forse per la differenza di temperatura tra aria e acqua?) perdendo coordinamento e mobilità. Alcuni nostri amici hanno perso la vita in mare negli ultimi anni. È quindi una norma assai prudente quella di farsi accompagnare durante il bagno da un adulto che eventualmente potrebbe aiutarci.
Altro argomento importante nelle settimane di calura che può valere specialmente per quei pazienti che assumono alti dosaggi di levodopa e che per varie ragioni possono manipolare la terapia: esiste un fenomeno che si chiama “sindrome maligna da neurolettici” si presenta con un rialzo della temperatura, febbre, anche oltre i 40 gradi, legata ad una alterazione del recettore che regola la temperatura corporea. Il paziente, specie in una fase di blocco, diventa molto rigido, febbrile, si alzano alcuni enzimi nel sangue che si chiamano CPK, e se non si interviene rapidamente il paziente può complicarsi molto, o peggio. Questo fenomeno spesso non è riconosciuto neppure nei pronto soccorso degli ospedali per cui se si verifica il sabato, la domenica o i giorni festivi e non potete contattare il vostro neurologo, vi consigliamo di chiamare l'SOS Parkinson (336-735544). È sufficiente riprendere la terapia che è stata momentaneamente interrotta, magari con l'utilizzo di un sondino naso gastrico se il paziente non è collaborante e generalmente i sintomi regrediscono. Infine un consiglio per tutti, per tutte le stagioni: indossate calzature comode e antiscivolo, prestate attenzione al cammino. Le cadute portano complicazioni talvolta gravi: dobbiamo assolutamente evitarle!
Buone vacanze per chi ancora non le avesse fatte.
Gianni Pezzoli