Un esame del sangue per individuare i disturbi del sistema nervoso vegetativo nel Parkinson
Il peptide natriuretico come possibile indicatore precoce di disfunzione cardiovascolare
Un semplice esame del sangue potrebbe in futuro aiutare a individuare precocemente i disturbi del sistema nervoso vegetativo nei pazienti con malattia di Parkinson.
Uno studio ideato dalla dottoressa Francesca Del Sorbo, neurologa dell’ASST Gaetano Pini–CTO di Milano e responsabile del laboratorio per lo studio del sistema nervoso vegetativo, finanziato dalla Fondazione Pezzoli, ha messo in luce il potenziale ruolo del peptide natriuretico di tipo B (NT-proBNP) come biomarcatore precoce di insufficienza vegetativa cardiovascolare.
L’insufficienza vegetativa è una delle complicanze non motorie più frequenti del Parkinson. Si manifesta con sintomi come ipotensione ortostatica, ipertensione supina e instabilità della pressione arteriosa, che possono aumentare il rischio cardiovascolare e ridurre in modo significativo la qualità di vita delle persone con Parkinson.
L’NT-proBNP è una molecola rilasciata dal cuore quando è sottoposto a uno sforzo o a un sovraccarico. Da anni è utilizzata in medicina come indicatore di scompenso cardiaco e di altre patologie cardiache: più il cuore è sotto stress, più i suoi livelli aumentano.
Lo studio della dott.ssa Del Sorbo ha però aperto una direzione nuova: utilizzare l’NT-proBNP come “spia” di una disfunzione del sistema nervoso vegetativo, cioè di quel complesso meccanismo che regola automaticamente il battito cardiaco, la pressione arteriosa e la circolazione sanguigna.
I risultati mostrano che i pazienti con Parkinson e segni di insufficienza vegetativa cardiovascolare presentano valori più elevati di NT-proBNP rispetto a quelli senza coinvolgimento vegetativo, in particolare nei casi con ipotensione ortostatica.
Questo suggerisce che il peptide natriuretico possa riflettere in modo sensibile il grado di compromissione del controllo vegetativo del cuore.
Se confermati da studi su campioni più ampi, questi dati indicano che il dosaggio su sangue dell’NT-proBNP potrebbe diventare un test semplice, economico e accessibile per lo screening e il monitoraggio precoce del coinvolgimento vegetativo nel Parkinson, una condizione spesso sottodiagnosticata.
Oltre al valore diagnostico, la ricerca apre anche a nuove prospettive terapeutiche. Interventi mirati a ridurre lo stress miocardico e a migliorare la funzione vegetativa — incluse le terapie che modulano la via del peptide natriuretico o la risposta adrenergica — potrebbero in futuro rappresentare strategie integrate per trattare i disturbi vegetativi e ridurre il rischio cardiovascolare nei pazienti con Parkinson.
Questo studio si inserisce nel percorso di ricerca promosso dalla Fondazione Pezzoli, dedicato a sviluppare strumenti diagnostici sempre più precoci e mirati, per migliorare la comprensione dei meccanismi non motori del Parkinson, il loro trattamento e la qualità di vita delle persone che convivono con la malattia.
