Un concerto che porto nel cuore

Il 25 novembre 2023 resterà una data indelebile nella mia memoria. Dirigere la prima esibizione dell’Orchestra Filarmonica di Fondazione Grigioni (ora Fondazione Pezzoli) nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano è stato un momento che va oltre la semplice esperienza professionale: è stata una tappa fondamentale di un percorso umano e artistico che unisce musica, ricerca scientifica e speranza.
L’emozione era palpabile già dalle prove. Vedere musicisti che condividono la mia stessa battaglia con il Parkinson unirsi e formare un’orchestra è stato commovente. La musica, in quei momenti, non era solo un linguaggio artistico ma un mezzo di resistenza, un modo per riaffermare che la malattia non può toglierci la capacità di esprimerci e di emozionare.
Il concerto ha assunto un respiro speciale grazie alla presenza di solisti straordinari: Anna Tifu, Enrico Dindo, Theodosia Ntokou, Luca Vignali, Giuseppe Talamo, Alberto Gazale e Paoletta Marrocu hanno dato voce a emozioni potenti, capaci di toccare le corde più intime del pubblico. La loro generosità e il loro entusiasmo nell’abbracciare questa causa hanno trasformato la serata in un evento unico.
Il pubblico, numerosissimo, ha risposto con calore e partecipazione. Ho percepito nei loro applausi non solo l’apprezzamento per la qualità musicale, ma anche la condivisione di un messaggio profondo: la musica può diventare terapia, speranza, strumento di sensibilizzazione.
Per me, questo concerto non è stato un punto di arrivo, ma l’inizio di un cammino. Desidero che questo progetto continui a crescere, a raccontare attraverso il suono le storie di chi lotta ogni giorno con il Parkinson, a raccogliere fondi e consapevolezza per la ricerca, e soprattutto a offrire al pubblico la possibilità di vivere la musica come esperienza trasformativa.
Ogni nota suonata quella sera è stata un inno alla vita. E custodirò sempre il ricordo di quell’abbraccio collettivo tra artisti, pubblico e comunità scientifica come una delle esperienze più preziose della mia carriera.
Andrea
