L'esperienza del Cardinal Martini: "pensare positivo"
Gli esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola
Tra le altre cose mi ha molto aiutato un libretto poco conosciuto, scritto nel 1500 da sant'Ignazio di Loyola, un santo che conosceva molto bene la psicologia umana e le sue debolezze. Ha come titolo “Esercizi spirituali” e dà indicazioni per un cammino di purificazione della mente e del cuore che porti a fare le scelte importanti della vita con spirito libero e sereno. L’autore dedica alcune pagine molto preziose per descrivere i diversi stati d’animo positivi e negativi che vengono vissuti nel momento della scelta (e che si riproducono poi in tante circostanze della vita quotidiana) e dà suggerimenti pratici nel come superare i momenti “no” e favorire i momenti “sì”, in altre parole sul come comportarsi nelle fasi “off” e “on”.
Fasi OFF: un morso interiore
Le fasi “off” vengono descritte come momenti caratterizzati da tristezza, pesantezza, inquietudine e nervosismo, derivanti anche da ragionamenti falsi o capziosi. Par di sentire come un morso interiore, di cui non ci si sa dare ragione, come un qualcosa che blocca, causa scoraggiamento e impedisce di andare avanti, come un invito a piantar lì tutto e a lasciar perdere un po’ tutto.
Fasi ON: forza e coraggio
Quello che oggi chiamiamo “pensiero positivo” o “ fase on” viene descritto come “dare coraggio e forza, consolazione pace, rendere facili le cose complesse, rimuovere gli ostacoli, perché si vada avanti nell'esercizio del bene”. E’ quindi uno stato d’animo, un “tono” della coscienza in cui predominano letizia e ottimismo, speranza e voglia di fare. Ma soprattutto interessanti sono le indicazioni che si trovano in questo libretto sul come comportarsi quando ci si trova in questi stati detti anche “grigi” o di “umor nero”, o quando ci si accorge che la mente sta scivolando verso pensieri negativi e tristi. È allora molto importante non lasciarsi andare, non aprire la porta a questo tipo di pensieri, e invece scuotersi e favorire tutte quelle cose e attività che possono indurre a entusiasmo, gioia nell’agire, gusto di riuscire. La mia piccola esperienza in questo campo mi ha mostrato come possa essere importante in questo contesto anche l’uso della musica. Ciò vale in particolare per i malati di Parkinson. Per essi è molto importante muoversi e in special modo camminare a tempo e ritmo di musica. Tralasciando quindi altre indicazioni vorrei descrivere brevemente ciò che mi ha aiutato. Ho provato musiche di vari autori, ma alla fine ho concluso che la musica di Mozart è quella che maggiormente aiuta. Mozart infatti esprime mirabilmente, con brillantezza ed energia, la letizia del cuore umano e stimola a superare le fatiche, i blocchi, le difficoltà a muoversi. In particolare quando è necessario camminare, fare esercizio di deambulazione, la musica di Mozart aiuta a marciare a passo di musica e a superare tutte le remore e le difficoltà che tendono a bloccare o ad appesantire la marcia. Talora mi capita anche di muovermi nella mia camera, sotto l’influsso della musica, come a passo di danza e di mettere così con più facilità in ordine le cose o preparare il materiale per lo studio. Ho fatto l‘esperienza che è importante non soltanto sentire la musica che risuona nell’ambiente. Essa deve arrivare alle orecchie attraverso auricolari di vario tipo ed essere tenuta a livello un po’ alto. Infatti il suono che arriva in qualche modo al cervello stimola maggiormente il movimento e dà quel ritmo che invita a muoversi speditamente. Personalmente ciascuno potrà esercitarsi con diversi tipi di musica, e alla fine ciascuno sceglierà quella che trova più utile. Ma ritengo che in ogni caso la musica di Mozart costituisca un tesoro quasi inesauribile per chi voglia lasciarsi guidare e sostenere dal ritmo e dalla melodia e così dare vigore al suo agire. In essa chi voglia esercitarsi nel “pensare positivo” trova un aiuto concreto e discreto, che non suggerisce pensieri già precostituiti ma stimola la fantasia e il tono affettivo a entrare in una condizione ottimale per agire con impegno e superare le remore e i blocchi nell’azione.
Carlo Maria card. Martini, S.I.