In moto al "raduno degli elefanti"
Nevica di brutto, sono teso come una corda di violino, tutti i muscoli del corpo contratti, pronti ad ogni eventualità.
Cosa c'è di strano? Nulla... Solo che è il 30 gennaio e sto percorrendo l'autostrada del Brennero diretto in Germania in mezzo ad una bella, si fa per dire, bufera di neve alla guida della mia moto.
Ecco, questo potrebbe sembrare strano... in moto nella neve. Ma strano non è visto dal punto di vista di un appassionato di moto, da usare sempre anche in inverno.
La meta è Thurmansbang, Germania, vicino al confine con la Repubblica Ceca per partecipare ad uno dei più duri raduni motociclistici invernali che si svolge nel periodo più freddo dell'anno a cavallo tra gennaio e febbraio, i cosiddetti “giorni della merla”.
Duro è arrivarci, da casa mia a Pescara, sono quasi 2800 km andata e ritorno, con condizioni climatiche che mettono a dura prova il fisico e lo spirito. Altrettanto duro è il raduno che si svolge in una vecchia cava abbandonata, la cosiddetta “buca” che ricorda molto un girone dell'inferno dantesco, dove i “veri” motociclisti pernottano in tenda, si ho detto bene... in tenda con temperature che quest'anno sono scese fino a -10°C !!!
Ecco questo è l'Elefantentreffen, il raduno degli elefanti, 58a edizione 2014 nella foresta bavarese.
Sono partito da Pescara intorno alle 9 dopo una abbondante colazione consumata insieme agli amici, venuti a salutarmi con uno sguardo misto tra l'ammirazione e lo stupore.
Sono pronto, infilo il casco, i guanti, salgo sulla moto, parto tra i saluti di tutti ed il sorriso del mio meccanico di fiducia, venuto per un ultimo controllo, imbocco l'autostrada ed eccomi finalmente in viaggio con la mente che vaga tra 1000 pensieri.
Non sono nuovo a questo genere di viaggi, lo scorso anno lo feci con un'altra moto, una Triumph Tiger 955, sostituita quest'anno con una Honda TransAlp 600 del 1999, presa da pochi mesi, usata ma tenuta bene.
Penso a tante cose mentre guido, quest'anno so che sarà più dura per tanti motivi, ma sono motivato... è una sfida con me stesso una scommessa tra me e Mr. Park, così chiamo la brutta patologia che mi accompagna non per mia scelta!
Sono affetto dal morbo di Parkinson da circa 6 anni, una forma giovanile diagnosticatami a 48 anni, che all'inizio mi sembrò una disgrazia, una delle tante accadutemi negli ultimi 10 anni, arrivata come ciliegina sulla torta dopo una separazione difficile, la perdita dei figli, del lavoro, via vai tra denunce della ex moglie, avvocati, tribunale e... Basta fatemi scendere, era diventato il mio slogan.
Sono un combattente nato, non mi sono mai arreso davanti a nessuno né mai lo farò! I problemi, le avversità le affronto a testa bassa, una alla volta. Certo, il mdp non è uno scherzo, ma dovendoci convivere ho deciso di conoscerlo innanzitutto, per tenerlo il più lontano possibile.
So anche che lui, Mr. Park, è subdolo, lavora nell'ombra giorno dopo giorno per impedirmi l'autonomia fin dalle piccole cose del quotidiano. Mi curo con attenzione, cercando di fare nella mia vita tutto quello che avrei fatto senza di lui.
Ecco quindi la mia passione,la moto !!! Coltivo questo hobby da sempre, da poco ho comprato la TransAlp, da quando mi sono reso conto che dopo le “amorevoli attenzioni” di Mr. Park, mi era diventato più difficile gestire in sicurezza il peso e la potenza di una moto di grossa cilindrata.
Così l'anno scorso in Germania con una 1000cc, pernottando in hotel... quest'anno moto più piccola e leggera, pernottando in tenda.
Domani???? Non lo so, ma anche se fosse una 125cc Mr. Park mi vedrà continuare ad andare in moto. È il mio modo di combatterlo, fare sempre ciò che avrei fatto senza di lui e... CONTINUARE a farlo!!!!
Guido a velocità consentita dalle condizioni climatiche ma soprattutto dal buonsenso, sono partito per arrivare ma specialmente per tornare a casa pronto per un'altra avventura.
Il tempo è nuvoloso ma viaggio asciutto fino a Pesaro, da dove la pioggia, fitta, insistente mi accompagnerà fino a Rovereto (TN) dove pernotterò nello stesso B&B dello scorso anno, dopo essermi unito agli altri amici motociclisti lungo la strada, come avevamo programmato. Il tratto fino a Rovereto, circa 650 km l'ho coperto in circa 9 ore, comprese le indispensabili soste per la benzina ed i pasti.
Avrei potuto anche impiegare meno, ma il tempo inclemente, la prudenza e soprattutto la voglia di “lavorare” degli autovelox che a quanto pare evitano le ferie, mi consigliano velocità consone!!!
A Rovereto arriviamo fradici di pioggia, le nostre tute antipioggia hanno svolto un ottimo lavoro, a dimostrazione che la qualità dell'abbigliamento è essenziale, lasciandoci perfettamente asciutti dentro i vari strati di vestiti che ovviamente sono così zuppi da doverli strizzare per bene prima di lasciarli asciugare sopra i caloriferi.
La mattina seguente partiamo di buon ora intorno alle 6,30 seguendo alcuni di noi partiti un paio di ore prima per trovare un posto dove piantare le tende insieme, faremo poi un bel gruppo formando un accampamento che si distingue in mezzo agli altri.
I km che separano Thurmansbang da Rovereto, meno di 600, saranno i peggiori, almeno fino al confine con l'Austria, arriveremo infatti intorno alle 18,30 dopo 12 ore!!! Guido la moto diciamo da sempre e i km percorsi sono davvero tanti ed in tutte le condizioni climatiche ma questi credo proprio che non li dimenticherò per molto tempo.
Mi squoto dai miei pensieri, mi trovo sull'autostrada del Brennero, l'A22, che percorro alla velocità di poco più di 20 km/h.
Nevica intensamente, la visibilità è prossima allo zero attraverso la visiera del casco perennemente appannata, devo per forza tenerla aperta per potere vedere almeno la luce rossa posteriore della moto che mi precede, la corsia di destra è impraticabile per noi in quanto tutta occupata da centinaia e centinaia di camion in fila indiana.
Dopo l'ultima sosta, necessaria per sgranchirsi un po', approfittiamo del passaggio di uno spazzaneve per ripartire seguendo la sua scia, anche noi in fila indiana... In questo modo troviamo l'asfalto abbastanza pulito, la poltiglia di neve che rimane a terra è facile “preda” delle mie gomme M+S (tassellate da fuoristrada ) che si riveleranno ottime anche sulla neve. Rifletto sulle conseguenze che ci sarebbero dopo una eventuale banale scivolata a terra con tutti quei camion... BBBRRRR meglio non pensarci e concentrarsi sulla guida.
La tensione è alta ho i muscoli delle braccia e spalle indolenziti...
Vedi Mr. Park che non sei il solo a provocarmi fastidio??? A proposito approfitto di una delle frequenti e necessarie soste per attingere, come un antico stregone pellerossa, al “sacchetto della medicina” in maniera diligente e con grande disappunto di Mr. Park che in questo modo per qualche ora non potrà......STUZZICARMI!!! EHEHEHHEHH !
Sono del parere che l'ironia insieme alla volontà ferrea che ho, mi siano d'aiuto per fronteggiare le difficoltà che la vita e Mr. Park (sempre lui) mi pongono di fronte al mio cammino.
Eh si... piangersi addosso non serve, anzi... Spero davvero che queste mie parole possano essere d'aiuto e di stimolo ad altri malati come me ricordando loro che nessun medicinale potrà mai essere utile contro una qualsiasi malattia, se non accompagnata dalla volontà di combattere... E nel caso dovesse succedere di peggio - non è mai detto - bisogna mantenere la ferma convinzione che molti ricercatori impegnano la loro vita per sconfiggere le varie patologie e che è solo questione di tempo, sono certo che riusciranno...Vale anche per te Mr. Park!!! Ai malati e ai ricercatori è dedicato questo mio viaggio!!!
Le condizioni del tempo non migliorano e sempre alla “folle” velocità di 20/30 km/h arriviamo alla fine del Brennero ed al confine con l'Austria.
Qui succede il contrario di ciò che di solito accade ai “crucchi” quando vengono in vacanza da noi, trovando bel tempo appena passato il confine, così di colpo la neve cede il passo alla pioggia, sigh
sigh... ANCORA!!! Eh ma che diamine la natura umana non è mai contenta! AHAHHAHHA. La tanto desiderata “acqua” ci accompagna fino a Monaco dove la temperatura “sale” un po' e finalmente la strada si fa asciutta.
Gruppi di moto sempre più frequenti ci dicono che siamo “quasi” arrivati ed un cartello con la scritta ”Ristoro per gli elefanti” ce lo conferma e noi da bravi elefanti ne approfittiamo fermandoci nell'area di servizio dove un motoclub “teteschen” ha allestito un tavolo con caffè caldo, the, succhi e dei dolci, un pensiero gentilissimo. Per cui aderiamo grati e sorridenti all'obolo che il classico salvadanaio a forma di maialino (chissà perchè non a forma di elefante???) ci ricorda.
Percorriamo gli ultimi km con un pallido sole e ricordando che in Germania in alcuni punti dell'autostrada non vi sono limiti, ”qualcuno” ne approfitta per “sgranchire” un po' il motore... Marameo autovelox! Beh qui non si scherza, dove ci sono i limiti si rispettano e basta, lo fanno tutti, giusto così.
Le moto si fanno sempre più numerose man mano che la distanza diminuisce, la strada che porta al raduno serpeggia in mezzo ai boschi, i miei occhi fotografano tante immagini ancora registrate nel mio... database cerebrale, che spettacolo!
Finalmente ecco la meta! Che moltitudine di moto... di ogni tipo, cilindrata, marca, sapremo poi che le presenze sono state oltre 5000 e da tutta Europa.
Le foto mostrano benissimo la moltitudine di “personaggi” presenti al raduno.
Prepariamo il campo dopo esserci riuniti, il giorno seguente troviamo una giornata primaverile col sole che ci permette di asciugare l'equipaggiamento con la temperatura a 16/17 gradi che dopo i -8° della notte precedente e i -10° della successiva, ci ricordano che siamo ancora in pieno inverno.
Qui al raduno non c'è nulla... niente organizzato per i partecipanti, niente musica , niente di niente. Accampati davanti al fuoco ci si trova in un ritorno alle origini, tutti sono uguali, non ci sono differenze di ceto, di origine o di lingua, tutti si capiscono lassù, al freddo. Tutti accomunati dalla medesima passione che si raccontano e si confrontano... Potenza dell'aggregazione che sa creare la moto!!!
Questo è il vero spirito del motociclista che l'Elefantentreffen ben incarna.
Arrivederci... !
Pescara, 5 febbraio 2014
Nicola Mili
motociclista parkinsoniano