Perdita di peso nella malattia di Parkinson: un confronto tra farmaci orali e terapie complesse
La perdita di peso è il sintomo più comune tra i pazienti con malattia di Parkinson e spesso si manifesta diversi anni prima della diagnosi di malattia
Si ritiene che possa essere causato da diversi fattori, tra cui disfagia, ipomotilità intestinale, depressione, demenza e aumento del dispendio energetico dovuto a rigidità, tremore, e discinesie. Alcuni studi correlano il calo ponderale ad alcune terapie, quali il trattamento con gel intestinale a base di levodopa/ carbidopa (LCIG) per un possibile effetto dei farmaci sull’appetito.
La stimolazione cerebrale profonda (DBS) sembra invece essere associata ad un aumento di peso, presumibilmente causato dalla diminuzione del dispendio energetico dovuto ad una riduzione dei sintomi motori, tra cui discinesia e tremore. La relazione tra calo ponderale e malattia di Parkinson rimane quindi complessa. Questo studio mira ad individuare l’impatto di ciascun trattamento (LCIG, DBS, farmaci orali) sull’andamento di peso dei pazienti. Sono stati coinvolti 82 pazienti con malattia di Parkinson, con un’età media di 58 anni. 34 pazienti erano in terapia di stimolazione cerebrale profonda (DBS), 13 erano trattati con gel intestinale a base di levodopa /carbidopa (LCIG) e 35 con sola terapia orale. Tutti i pazienti sono stati monitorati per almeno un anno. I risultati del presente studio, in linea con gli studi precedenti, hanno mostrato la tendenza a diminuire dipeso nei gruppi trattati con gel intestinale a base di levodopa / carbidopa (LCIG) e con farmaci orali, mentre non vi è stata alcuna fluttuazione di peso nel gruppo trattato con stimolazione cerebrale profonta (DBS). I risultati evidenziano inoltre una maggiore possibilità di calo ponderale nelle fasi iniziali della malattia e una minore possibilità nei pazienti più giovani. Si conferma quindi la necessità di un monitoraggio adeguato non solo per i pazienti sottoposti a terapie complesse, ma anche per i pazienti trattati con farmaci orali. Un adeguato supporto dietetico nel periodo iniziale di malattia può infine essere di grande aiuto per il mantenimento di un adeguato stato nutrizionale del paziente.
CONSIGLI DEL DIETOLOGO:
Il calo ponderale può talvolta portare a quella che viene definita “malnutrizione per difetto”, una condizione clinica che, se non trattata, porta alla perdita della riserva adiposa, seguita dalla riduzione del muscolo e da perdite tessutali che coinvolgono tutti gli organi fino alla morte metabolica. Per individuare precocemente il rischio di malnutrizione esistono diversi strumenti di screening validati, alcuni dei quali utilizzabili anche in assenza di professionisti della nutrizione. Tra questi vi sono l’MNA (Mini Nutritional Assessment), il MUST (Malnutrition Universal Screening Tool) e alcune schede di rilevazione dell’assunzione alimentare nelle 24 ore. È consigliato a tutti i pazienti il monitoraggio del peso corporeo una volta a settimana e un costante controllo degli esami ematochimici (una volta all’anno) per evidenziare eventuali stati carenziali.
A cura della Dott.ssa Serena Caronni, Biologa nutrizionista, e della Dott.ssa Michela Barichella, Medico dietologo.
FONTE: Umemoto G, Fujioka S, Iwashita Y, Dotsu Y, Noda M, Tsuboi Y. Weight loss in Parkinson's disease: A retrospective comparison between oral medication and device-assisted therapies. Clin Neurol Neurosurg. Published online December 26, 2023. doi:10.1016/j.clineuro.2023.108105