Il beneficio dell'esercizio fisico nella malattia di Parkinson
Il movimento può essere una vera medicina. Per chi è affetto da malattia di Parkinson, l'esercizio fisico non è solo un modo per mantenersi in forma, ma un prezioso strumento per migliorare la qualità della vita.
Oltre ai farmaci, che aiutano a controllare i sintomi, l'attività fisica ha effetti sorprendenti sul cervello e sul corpo.
Lo scopo dei questo studio è stato quello di esaminare i meccanismi attraverso i quali l'esercizio fisico può influenzare positivamente la malattia di Parkinson. Gli studiosi hanno analizzato le interazioni tra il movimento e il cervello, concentrandosi sui benefici che derivano dalla comunicazione tra i vari sistemi del corpo.
Quando ci muoviamo, il nostro corpo e il nostro cervello si parlano in tanti modi. Ogni parte interagisce con le altre e l'attività fisica rinforza questi collegamenti. In particolare, l'esercizio stimola la produzione di sostanze che proteggono i neuroni e ne favoriscono la crescita, migliora la connessione tra l'intestino e il cervello riducendo l'infiammazione, favorisce il rilascio di ormoni dai muscoli che migliorano l'umore e la memoria, aiuta il fegato a produrre molecole benefiche per la funzione cerebrale, regola il metabolismo dei grassi proteggendo le cellule nervose e rinforza le ossa stimolando la produzione di sostanze che favoriscono la memoria e le capacità cognitive.
L'intestino ha un ruolo importante nella salute del cervello. Nel Parkinson, questa connessione si altera, causando problemi digestivi e aumentando le infiammazioni nel corpo. L'esercizio aiuta a rinforzare la barriera intestinale, migliorare la flora batterica e ridurre le sostanze tossiche che possono peggiorare la malattia. Anche i muscoli non servono solo per muoversi: quando ci alleniamo, rilasciano sostanze benefiche per il cervello. Il BDNF, una proteina che protegge i neuroni, e l'irisina, un ormone prodotto dai muscoli durante l'attività fisica, aiutano a mantenere viva la memoria e a ridurre il rischio di declino cognitivo.
In conclusione, dallo studio si evince che l'esercizio fisico è un alleato prezioso nella gestione del Parkinson. Non solo aiuta a mantenere il corpo in movimento, ma potrebbe anche rallentare l'evoluzione della malattia, migliorare l'umore e aumentare la qualità della vita.
IL CONSIGLIO DELLA FISIOTERAPISTA
Attività semplici e piacevoli possono quindi avere un grande impatto sulla salute. Camminare ogni giorno, anche solo per 20-30 minuti, aiuta a mantenere la mobilità e la resistenza. Gli esercizi di equilibrio, come stare su una gamba sola o camminare su una linea immaginaria, possono prevenire le cadute. Discipline quali il Tai Chi e lo Yoga migliorano la coordinazione e la concentrazione, mentre la danza e la ginnastica dolce combinano movimento e divertimento, stimolando anche il cervello. Piccoli esercizi di forza, ad esempio alzarsi e sedersi ripetutamente da una sedia, aiutano a mantenere le gambe forti. Scegliere un'attività piacevole e praticarla con costanza è fondamentale. Ancora meglio se in compagnia: muoversi insieme rende tutto più piacevole e stimolante.
A cura di Serena Caronni, Biologa nutrizionista, e di Antonella Alessandri, fisioterapista
FONTE: Li J, Liu T, Xian M, Zhou K, Wei J. The Power of Exercise: Unlocking the Biological Mysteries of Peripheral-Central Crosstalk in Parkinson's Disease. J Adv Res. 2025 Mar 4:S2090-1232(25)00143-2. doi: 10.1016/j.jare.2025.03.001. Epub ahead of print. PMID: 40049515.z