Emoglobina glicata, malattia dei piccoli vasi cerebrali e malattia di Parkinson
La correlazione tra diabete mellito e malattia di Parkinson ha ricevuto sempre più attenzione.
Diversi studi hanno infatti fornito evidenze a sostegno del ruolo del diabete mellito di tipo II nella progressione della patologia. Tuttavia, i meccanismi sottostanti sono ancora sconosciuti.
Alcune malattie cerebrovascolari, quali la malattia dei piccoli vasi cerebrali (CSVD), sembrano essere a loro volta correlate con la malattia di Parkinson. La CSVD ha dimostrato di contribuire al deterioramento motorio, alla disfunzione cognitiva e ai disturbi affettivi nella malattia di Parkinson. La presenza concomitante della CSVD potrebbe quindi essere un fattore aggravante per la progressione della malattia.
Obiettivo di questo studio è stato quello di valutare i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) in un gruppo di pazienti con malattia di Parkinson e in un gruppo di soggetti sani. Sono stati indagati i livelli di glicemia in associazione alla gravità della malattia e ad una possibile correlazione con la CSVD.
Per fare questo sono stati arruolati un totale di 100 pazienti con malattia di Parkinson e 100 persone sane abbinate per età e sesso, sottoposti a risonanza magnetica cerebrale. Sono stati raccolti i dati clinici e i parametri del sangue, tra cui la glicemia a digiuno, l’emoglobina glicata, che fornisce informazioni sui livelli medi di glucosio nel sangue durante gli ultimi tre mesi, e i lipidi.
Il gruppo di pazienti parkinsoniani ha mostrato livelli di emoglobina glicata più alti rispetto all’altro gruppo. I pazienti con stadio di malattia avanzato hanno mostrato livelli di emoglobina glicata più elevati rispetto a quelli allo stadio iniziale. Non è stata però rilevata una marcata correlazione tra iperglicemia, carico di CSVD e gravità della malattia di Parkinson. Non è stata infatti trovata alcuna associazione significativa tra emoglobina glicata e marcatori di CSVD. L’iperglicemia può quindi rappresentare un fattore aggravante per la progressione della malattia.
CONSIGLI NUTRIZIONALI:
Per ridurre i livelli di glicemia si consiglia di:
- Ridurre il consumo di zuccheri semplici (zucchero, miele, marmellata, bevande zuccherate, merendine ecc.);
- Assumere più fibra aumentando il consumo di verdura, legumi, cereali integrali ecc.
- Non superare i 400 gr di frutta al giorno, limitando i frutti più zuccherini;
- Preferire gli alimenti con un basso indice glicemico (alimenti integrali, pasta cotta al dente ecc.);
- Non saltare mai la colazione;
- Consumare tutti i pasti compresi gli spuntini, in modo da evitare periodi di digiuno prolungato;
- Suddividere equamente la quota totale di carboidrati complessi (es. pane, pasta, riso, patate, etc.) nei tre pasti principali;
- Scegliere metodi di cottura semplici, come la cottura a vapore, al cartoccio, al forno, alla piastra, in pentola a pressione, in umido o la bollitura;
- Rendere lo stile di vita più attivo;
- Tenere sotto controllo il peso corporeo.
A cura di Serena Caronni, Biologa nutrizionista e Michela Barichella, Medico dietologo
Fonte: Ma X, Li S, Liu F, Du Y, Chen H, Su W.. Glycated hemoglobin A1c, cerebral small vessel disease burden, and disease severity in Parkinson's disease. [published online ahead of print, 2023 Sep 26]. Ann Clin Transl Neurol. 2023;10.1002/acn3.51913.