Aumento del consumo di zucchero nei pazienti con malattia di Parkinson
L'aderenza a una dieta sana può ridurre l'insorgenza di sintomi non motori che spesso precedono la diagnosi di Parkinson (PD) e può portare all'ottimizzazione della terapia con Levodopa per ridurre al minimo le complicanze associate alla malattia.
Nello studio in analisi è stato valutato il consumo di zucchero in 103 pazienti con PD e 81 controlli sani reclutati dalle cliniche di disturbo del movimento e neurologia presso il Royal North Shore H. di Sydney, in Australia, tra il 2018 e il 2019.L'aderenza a una dieta sana può ridurre l'insorgenza di sintomi non motori che spesso precedono la diagnosi di Parkinson (PD) e può portare all'ottimizzazione della terapia con Levodopa per ridurre al minimo le complicanze associate alla malattia. Nello studio in analisi è stato valutato il consumo di zucchero in 103 pazienti con PD e 81 controlli sani reclutati dalle cliniche di disturbo del movimento e neurologia presso il Royal North Shore H. di Sydney, in Australia, tra il 2018 e il 2019.
A tutti i partecipanti è stato somministrato un questionario semiquantitativo sulla frequenza degli alimenti (FFQ) di 145 domande. Dai risultati è emerso- in primis- che pazienti con PD non erano sottopeso e che l’indice di massa corporea medio (BMI) dei PD era 26,0 e non differiva significativamente dal gruppo controllo. I risultati hanno evidenziato che i pazienti con PD hanno consumato più zucchero libero totale e zucchero aggiunto rispetto al gruppo controllo con percentuale di consumo energetico totale degli zuccheri liberi del 28,2% dei pazienti con PD rispetto al 7,5% dei controlli.
Tra le persone con PD, le bevande forniscono il 19,6% di zuccheri liberi, gli alimenti consumati con zuccheri liberi tra entrambi i gruppi sono stati: cioccolato, marmellata / miele, cordiale, zucchero, bibite analcoliche, torta, cereali per la colazione fredda e yogurt. L'assunzione totale di vitamine e altri macronutrienti non differiva tra i gruppi e non sono state rilevate differenze di macronutrienti o micronutrienti tra i sessi in entrambi i gruppi. Tuttavia, nello studio della Barichella et al. (Dietary habits and neurological features of Parkinson’s disease patients: implications for practice. Clin Nutr.-2017) hanno riscontrato un aumento del consumo di molti altri macro e micronutrienti da parte dei pazienti con PD, piuttosto che dei soli carboidrati e zuccheri. I pazienti con PD hanno riportato un minor consumo di alcol rispetto ai controlli. Inoltre è interessante notare che il consumo di zucchero maggiore si è osservato in pazienti con PD che erano depressi, in pazienti con dolore cronico o chi presentava un disturbo del comportamento del sonno REM (RBD).Ci sono diversi motivi per cui i pazienti con PD possono consumare più zucchero: è stato suggerito che i carboidrati e i dolci, attraverso l'insulina, possono aumentare la dopamina cerebrale come un meccanismo di compensazione per la perdita di dopamina correlata alla malattia. Una varietà di meccanismi contribuiscono al comportamento alimentare alterato nel PD, come alterazioni nella regolazione ipotalamica, dispendio energetico e segnalazione dopaminergica. Inoltre, le complicazioni non motorie che influenzano il gusto e l'olfatto, la cognizione, l'umore e la ricompensa possono compromettere la percezione del cibo, i comportamenti alimentari e la motivazione verso il consumo di cibo. Una possibile spiegazione è che i pazienti con PD potrebbero sostituire le bevande alcoliche con bevande zuccherate.
Un'altra spiegazione proposta per il minor consumo di alcol da parte dei pazienti con PD è che potrebbero temere potenziali interazioni tra alcol e farmaci. La gestione completa della nutrizione del paziente dovrebbe essere considerata parte integrante della cura del paziente, poiché la nutrizione si associa a molte complicazioni della malattia.
L'OMS raccomanda vivamente di ridurre l'assunzione di zucchero libero a <10% per fornire benefici per la salute. I pazienti Parkinson con disturbi del controllo degli impulsi, RBD, depressione, deterioramento cognitivo, dolore cronico e fluttuazioni motorie sono a rischio di variazioni specifiche nell'apporto nutrizionale, in particolare consumo eccessivo di zuccheri aggiunti.
a cura della dott.ssa Carlotta Bolliri, biologa nutrizionista
Fonte: Palavra NC, Lubomski M, Flood VM, Davis RL, Sue CM. Increased Added Sugar Consumption Is Common in Parkinson's Disease. Front Nutr. 2021 May 7.