Di ritorno dal Congresso Internazionale MDS 2025 a Honolulu (Hawaii, USA), i risultati di tre nuovi progetti
Il prof. Isaias, insieme ai suoi collaboratori del Centro di Ricerca Clinica della Fondazione Pezzoli (dott. Fabrizio Luiso e ing. Chiara Palmisano) ha presentato al Congresso Internazionale della Società per i Disturbi del Movimento (MDS 2025) i risultati di tre nuovi progetti di ricerca sulla stimolazione cerebrale profonda (DBS) per il trattamento della malattia di Parkinson e della distonia. In particolare, il gruppo di ricerca ha presentato due lavori sull’analisi della stimolazione adattativa (aDBS), capace di modificare automaticamente l’intensità della corrente in base all’attività cerebrale del paziente registrata minuto per minuto. Si tratta di tecnologie estremamente innovative, ancora oggetto di ricerca, che consentiranno un trattamento sempre più personalizzato, riducendo i periodi di stimolazione non necessaria, e garantendo un complessivo miglioramento della qualità della vita quotidiana dei pazienti. I ricercatori hanno misurato l’attività cerebrale dei pazienti in risposta a paradigmi di stimolazione convenzionali e adattativi, analizzandola durante il giorno e la notte. Il segnale cerebrale utilizzato per regolare la stimolazione adattiva, la cosiddetta attività beta, ha mostrato una chiara riduzione durante la notte, mostrando un grande potenziale come segnale per la regolazione della stimolazione, poiché ne garantirebbe la diminuzione automatica durante le ore notturne, quando è meno necessaria. I pazienti coinvolti negli studi hanno inoltre riferito una preferenza per la modalità adattiva rispetto alla convenzionale, associata a miglioramenti del movimento, dell’andatura e del benessere generale. Il monitoraggio domiciliare tramite sensori indossabili utilizzato nei due studi ha permesso di valutare in modo oggettivo i benefici del trattamento e di personalizzare ulteriormente la terapia, ponendo le basi per una valutazione dei pazienti sempre più efficace e affidabile. Un terzo studio, condotto in collaborazione con l’Ospedale Universitario di Würzburg (Germania), ha riguardato persone affette da distonia, una condizione caratterizzata da contrazioni muscolari involontarie. I ricercatori hanno osservato come il miglioramento clinico dopo l’intervento di stimolazione cerebrale profonda sia associato alla riduzione di specifiche attività elettriche anomale nel cervello, in particolare delle onde “lente” provenienti dal globo pallido. Questi risultati suggeriscono che tali segnali potrebbero essere utilizzati come “biomarcatori” per ottimizzare i parametri di stimolazione e sviluppare in futuro sistemi di DBS adattivi anche per i pazienti con distonia. Si tratta di risultati potenzialmente molto rilevanti anche per la messa a punto di nuove strategie di stimolazione nei pazienti con malattia di Parkinson che soffrono di questo sintomo.
